Della Bella Patrizia nasce a Roma nel 1952 e, dopo la laurea in filosofia, si diploma all’Accademia di Belle Arti.

La sua pittura è stata da sempre caratterizzata da una passione artistica basata sul colore come espressione di emozioni legate alla natura, dove l'acqua, la luce e il ghiaccio narrano la storia del luogo.

Si tratta di un paesaggio primordiale e potente, che l'uomo non ha ancora contaminato e di cui non è il protagonista.

I veri protagonisti di questi luoghi rari e silenziosi sono invece i colori: i blu cobalto, i rosa e i turchese. E' un paesaggio mitico, dove il tempo è quello dell'acqua che scorre, dei ghiacciai che formano sculture possenti, del mare che intrappola la luce tra le onde e delle foreste che si sbriciolano in mille colori.
Nei suoi quadri vi è una grande empatia per gli spazi sconfinati dell'Artico e per quella incredibile luce.

Ci sono i ghiacciai dell'Alaska, la banchisa della Groenlandia, i geyser dell'Islanda, la tundra della Norvegia e i ricordi della pittura di Sydney Laurence.

La suggestione della calda luce dei mari mediterranei, invece, crea trasparenze e riflessi che dissolvono la forma in un vortice di vibrazioni.

La ricerca pittorica è sempre legata all'espressività del colore attraverso la corposa materia dei quadri a olio, che si raggruma e, dopo un itinerario di impasti, vede la forma distruggersi, sintetizzarsi con l'atmosfera del fondo e riemergere attraverso un'infinità di segni.

Il segno, che si ripete nel groviglio delle sovrapposizioni, che scompare e ricompare dopo velate trasparenze, è il protagonista delle estemporanee tecniche miste su carta, degli studi e degli appunti di viaggio, dove la sperimentazione porta all'interazione di ogni tipo di materia.